Anche San Francesco, patrono d’Italia, tra le tantissime storie e leggende che lo riguardano, ha avuto a che fare con le rose. |
Entrando nell’immensa Basilica di Santa Maria degli Angeli in Assisi, costruita attorno e a protezione della Chiesetta della Porziuncola, accanto alla quale San Francesco ed i suoi primi compagni avevano costruito le loro capanne e che oggi è celebre per il Perdono di Assisi, si può iniziare un suggestivo percorso tra i luoghi della vita di San Francesco.
Dopo pochi metri si può ammirare un roseto senza spine. Io in vero sono passato più volte e non ho mai avuto la fortuna di vedere le piante in fiore. Le rose però, a confermare la leggenda, non hanno spine.
“E’ tradizione che, in una notte d’inverno, S. Francesco, mentre stava pregando nella sua cella, fu tentato di abbandonare la vita di penitenza e di preghiera. Per vincere la suggestione diabolica, il Santo, spogliatosi, si gettò in uno spineto che era presso la cella. Al suo contatto le spine scomparvero e fiorì un giardino di rose che è tuttora senza spine“. Secondo altri invece fu il sangue delle ferite provocate dai rovi a far sbocciare le rose.
Non sono a conoscenza di quale varietà di rose si tratti. San Francesco è morto, proprio accanto al roseto, il 3 ottobre 1226. Molti secoli prima che iniziasse l’ibridazione delle rose.