Alain MeillandDurante la prima edizione del premio “La Tacita” ho avuto il piacere di incontrare Alain Meilland che con assoluta gentilezza mi ha concesso un’intervista improvvisata.
L’intervista si è tenuta in Italiano, Inglese e Francese. Io non parlo Francese, ma credo di essere riuscito a riportare il suo pensiero in maniera fedele.

La copertina del vostro ultimo catalogo ospita Black Gold, una varietà molto particolare. Può dirci qualcosa di più?
Non è una rosa a fiore grande, non è un’HT. Ha un fiore medio. La sua forza è la nuova combinazione di colori tra il rosso scuro ed il giallo oro. E’ ottima da recidere.

Quale rosa avrà l’onore della copertina del catalogo 2009-2010?
Non lo so ancora. Ora puntiamo molto sulla Knock Out di William J. Radler. Sia la rosa che tutta la famiglia sono ospitate qui alla Tacita. E’ molto resistente e quasi immune alla macchia nera. E’ una varietà molto rifiorente, specialmente in autunno. E’ particolarmente adatta per i giardini: tutto quello di cui ha bisogno è una potatura bassa prima della fine dell’inverno.
Fa tanti fiori creando una macchia di colore. E’ il più grande successo in tema di resistenza.

Su cosa si orienta la ricerca oggi?
Cerchiamo di ingrandirne i fiori e di portare il profumo (alla famiglia delle Knock Out ndr), ibridare i rosai più resistenti alla ricerca di nuove caratteristiche. Il mercato domanda rosai a fioritura verticale per supplire alla mancanza di spazio: i giardini sono sempre più piccoli.

Rose nere, blu e geneticamente modificate: cosa ci riserva il futuro?
Non trattiamo rose geneticamente modificate. Sono proibite dalla legge francese.

In Francia esiste una tradizione rosaistica enorme, cosa manca all’Italia e agli ibridatori italiani per ottenere gli stessi risultati?
Non lo so.

Ha dei consigli per gli ibridatori non professionisti?
Tutti i professionisti hanno iniziato come amatori. Per avvicinarvi ai professionisti cooperate, con scambi di varietà.
E’ come per la letteratura: l’amatore ha lo spirito più libero, non ha necessità economiche, è più creativo. Se si ibrida solo per motivi economici si perde la sensibilità artistica.

Chi ammira di più tra i suoi colleghi ibridatori?
Chi apporta nuove idee e “nuovo sangue” nelle rose.
I tedeschi Noack, Kordes, Tantau, hanno apportato nuovo sangue 30-35 anni fa. Gli ibridatori classici migliorano le varietà, ma non sono creativi.
William J. Radler, il creatore della Knock Out, è un amatore che vivendo nel freddo di Minneapolis ha cercato, e ottenuto, rose che fioriscono sempre, fino a che hanno foglie. Siamo stati fortunati ad incontrarlo e a poter collaborare con lui.
Il più grande ibridatore sarà colui che realizzerà la Bankisie rifiorente.
Ogni tanto un ibridatore realizza una pietra migliare. Pernet ad esempio ha portato il Giallo.
Ma il mio ibridatore preferito è Charles Mallerin, il Leonardo delle Rose. E’ stato il maestro dei tutti i più grandi ibridatori francesi. E lui era un amatore. La sua rosa più famosa è Virgo.