Ogni anno dai suoi incroci Marchese ottiene dalle 50.000 alle 80.000 piantine, rose nuove che vengono ripetutamente selezionate per un periodo di sette anni. Alla fine del processo di selezione sono pochissime le rose rimaste: alcuni anni non ne rimane nessuna, altri anni si possono proporre sul mercato anche 4 nuove varietà.
Tra le varietà più diffuse Novecento, una rosa in stile liberty, di un rosa antico. Osiride, giallo. La sorprendente Milagro, verde con un bordo rosa.
Profumata, di colore fucsia e che a differenza delle altre può essere coltivata anche fuori dalla serra ed è quindi adatta ai giardini.
Dall’anno scorso è apparsa sul catalogo di Nino Sanremo la Rosa Mystica, rosa adatta sia al fiore reciso che alla coltivazione in giardino.
Il prossimo novembre poi sarà presentata la Principe Ranieri Terzo, arancio che tende al giallo, che è già stata piantata nel Giardino Grace Kelly e nel giardino di Palazzo Reale a Montecarlo.
Novecento, Milagro, Profumata e Rosa Mystica
Oltre a dare le sue rose in licenza ai coltivatori sanremesi Antonio Marchese coltiva direttamente molte varietà a fiore reciso e produce direttamente le talee di Rosa Mystica che poi viene distribuita da Nino Sanremo. Quella di ibridatore è un’attività che viene svolta soprattutto per passione. “Sarebbe molto più conveniente prendere delle varietà già ibridate e coltivare quelle” – spiega Marchese.
L’immagine che Marchese ci trasmette del mercato dei fiori sanremesi è di una realtà a misura d’uomo. L’amicizia tra ibridatori, coltivatori e distributori è forte e spesso condiziona scelte di mercato.
Ad esempio è il rapporto di amicizia tra Antonio Marchese e la Nino Sanremo che ha permesso la commercializzazione della Rosa Mystica come fiore da giardino.
E’ certamente l’ibridazione la vera passione di Antonio Marchese, che si autodefinisce “Maniaco delle Rose“.
Per ottenere la varietà ricercata Marchese è disposto a incrociare e reincrociare le sue rose anche per 15 anni. Per ottenere una rosa prende le caratteristiche di molte rose diverse. Il primo anno si ottiene il colore voluto, poi si incrocia la rosa ottenuta con un’altra che ha lo stelo desiderato, poi si reincrocia con una rosa col fogliame desiderato e così via.
Ad aiutare in un lavoro così difficile ci sono alcune rose chiamate “madri” che danno ai figli alcune caratteristiche positive ma prendono facilmente il colore delle altre rose.
Molto utile ovviamente anche il database di tutti gli incroci effettuati in 32 anni di attività che viene gelosamente conservato in un pc rigorosamente staccato dalla rete per evitare furti di dati da parte di hacker. Ma a Marchese non interesserebbe dare una sbirciatina ai dati degli altri ibridatori: “Non farei mai gli stessi incroci di altri ibridatori perché sono diverse le rose che voglio ottenere. Ad esempio in fase di selezione probabilmente altri non scarterebbero le varietà che scarto io perché abbiamo obbiettivi diversi“.
Ma quale è la rosa che Marchese sta cercando? Non manca molto alla realizzazione di tutta una serie di rose piccole ma in maniera naturale, non come oggi che vengono nanizzate chimicamente, che abbia fiori grandi e ricchissimi di petali. Rose particolarmente adatte ai vasi.
Ma la rosa ideale di Antonio Marchese esiste già. E’ la Rosa Mystica. “Amavo molto questa rosa già prima che il Vaticano la scegliesse. Ora che è stata dedicata alla Madonna, e lo sarà per sempre, questa rosa sarà ancora in tutti i santuari quando io non ci sarò più“.
Antonio Marchese con S.E. Mons Mauro Piacenza presidente della Pontificia Commissione per i Bani Culturali della Chiesa alla presentazione della Rosa Mystica. La Rosa Mystica in campo e come addobbo del Santuario della Madonna Miracolosa di Taggia.
I caratteri imposti dal Vaticano erano molto severi: doveva essere profumata, avere la possibilità di essere coltivata in giardino ed avere i colori pastellati.
“Probabilmente sono i colori ad aver fatto vincere la mia rosa – spiega Marchese – il bianco che rappresenta l’infanzia di Gesù, il rosso per la Passione e l’avorio simbolo della resurrezione. Inoltre la Rosa Mystica rilascia gradualmente il suo profumo. Se la si lascia in un vaso dopo alcune ore satura la stanza. E’ il merito di un gene esclusivo che permette alle rose profumate, che generalmente sfioriscono in fretta, di durare tanto quanto le rose non profumate“.
Esistono già tante imitazioni della Rosa Mystica. L’unica cosa che da la garanzia dell’autenticità, importante in quanto la rosa assume anche un valore religioso, è il tagliando stampato direttamente dalla Tipografia Vaticana, che contiene una preghiera alla Madonna.
Antonio Marchese si può contattare ai seguenti indirizzi:
Antonio Marchese
Via Grossi Bianchi 309
18038 Sanremo IM
marcheserose@alice.it
0184.513515 – 320.0422752